«Una mostra dal valore inestimabile che, in occasione del settecentesimo anniversario della morte di Dante Alighieri, ci consente di poter scoprire i preziosi manoscritti custoditi nella nostra regione che meritano di essere ammirati e valorizzati». Ad affermarlo l’assessore regionale alla Cultura Tiziana Gibelli che, accompagnata dal sindaco Daniela Bernardi, ha visitato la mostra “Tutte quelle vive luci. Codici miniati della Commedia”, un itinerario dantesco da Nicolò Claricini (1466) a Quirico Viviani (1823) allestito al Museo archeologico nazionale di Cividale. La rassegna è stata realizzata dalla Fondazione de Claricini Dornpacher di Bottenicco in collaborazione con il Dipartimento degli studi umanistici dell’Università di Udine, il Museo archeologico nazionale di Cividale e i Comuni di Cividale, Moimacco, San Daniele, Udine e Padova. La mostra sarà visitabile fino a domani 7 novembre ed è aperta al pubblico dalle 8.30 alle 19.30.
«Non volevo assolutamente perdere l’occasione – ha rilevato l’assessore – di poter vedere dal vivo questi splendidi codici, che sono importanti non soltanto per il loro valore storico e letterario ma anche artistico: guardandoli, infatti, ci sembra di ammirare delle vere e proprie opere d’arte. Ci tengo a ringraziare la Fondazione de Claricini Dornpacher, che ha realizzato un ricco programma di eventi in occasione dell’anniversario del Sommo Poeta che ha dato lustro a tutta la nostra regione. Dopo un anno e mezzo piuttosto difficile per il settore della cultura e non solo – ha aggiunto Gibelli – oggi grazie alla campagna di vaccinazione abbiamo la possibilità di poter tornare in presenza agli spettacoli, nei musei, alle mostre. Un’occasione che dobbiamo cercare di sfruttare appieno per poter ricominciare a godere di quel bello che tanto ci è mancato».
La mostra unisce per la prima volta alcuni codici della Commedia: quello un tempo proprietà della famiglia de Claricini, unico provatamente copiato in Friuli e altri quattro codici pervenuti in Friuli in varie epoche, attualmente custoditi in collezioni librarie pubbliche o private: il Fontanini della Biblioteca civica Guarneriana di San Daniele, risalente alla fine del quattordicesimo secolo e inizio del quindicesimo; il codice Bartoliniano dell’omonima biblioteca udinese; il codice Florio della fine del quattordicesimo secolo, conservato nella biblioteca della Università di Udine; il codice Sonnino, attualmente conservato a Roma, ma precedentemente proprietà della biblioteca del Seminario di Udine. Vi è poi il frammento del Paradiso conservato nella Biblioteca Civica Joppi di Udine. Al nucleo dei codici danteschi sono affiancati alcuni manoscritti copiati in Friuli e connessi variamente con il poema dantesco che, seppure indirettamente, ne testimoniano la diffusione e la lettura.
La rassegna sarà visitabile fino a domani 7 novembre ed è aperta al pubblico dalle 8.30 alle 19.30.
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In copertina, l’assessore Tiziana Gibelli osserva un antico Codice; all’interno, durante la visita alla mostra con il sindaco Daniela Bernardi.